Il progetto riguarda la riconversione d’uso del molo Pagliari nel golfo della Spezia. Si tratta, come detto, di uno degli interventi previsti nella parte Est del golfo e che il P.R.P. classifica come “Distretto del Levante” – aree commerciali e militari trasformate in aree artigianali, turistiche e nautica da diporto. Nel dettaglio il progetto prevede la realizzazione delle attrezzature necessarie al trasferimento di tutti quegli insediamenti di nautica sociale, attività legate alla nautica minore oltre ad un buon numero di miticultori, che ancora insistono sulle aree destinate all’ampliamento del porto commerciale. Obiettivo del progetto è di salvaguardare il molo nella sua struttura attuale in modo tale da lasciare inalterata nel tempo la sua “leggibilità”. A tal fine tutti i nuovi moli accessori sono o galleggianti, o con briccola o su pali; ad una quota inferiore rispetto all’attuale (il molo è +2,00 sul livello del mare, mentre i nuovi pontili saranno +0,60).
L’intervento ospiterà 760 posti barca. Lo spazio a terra accoglie una struttura su due livelli che ha soprattutto un andamento rettilineo fatta eccezione per la parte ovest dove la linea retta si spezza e piega più volte fino a formare un sistema di corti protette che si aprono sul mare a formare spazi urbani più privati e circoscritti. Si generano così degli spazi semi privati destinati a diventare luoghi di aggregazione dove organizzare feste e incontri. La struttura del costruito sarà composta da una serie di pilastri in acciaio, disposti in modo da ottenere una maglia quadrata. Ai pilastri saranno imbullonate, a diverse quote, due passerelle per le distribuzioni in quota collegate da diverse scale per le distribuzioni verticali. La più bassa delle passerelle è destinata ad uso esclusivo delle Marine, mentre la più alta diventa una rete di percorsi pubblici che attraversano tutto il progetto. La dinamicità degli spazi privati è garantita da un sistema di pannelli verticali che si possono fissare tra i vari solai e vanno a tamponare la struttura trasformando un ambiente da coperto a chiuso a seconda delle esigenze. Le varie possibilità di posizionamento dei pannelli permettono di ottenere ambienti di forma e dimensione sempre diverse. Questa soluzione rende mutevole l’aspetto dell’intero intervento conferendogli nel tempo una forma sempre diversa. In adiacenza a Via S. Bartolomeo è prevista una zona filtro tra la strada e gli spazi di progetto che si configura come la continuazione della fascia di rispetto che limita tutta la zona portuale verso la città. Nella parte Nord del progetto, che segue la stessa logica strutturale e organizzativa, vengono collocate le società di Miticoltura. Quest’area è divisa dal Molo Pagliari dal canale di ingresso alla nuova Darsena.